giovedì 9 dicembre 2010

Dedica








L'immagine di Tripoli che fa bella mostra di sé sulla copertina è quella di un bellissimo quadro realizzato per me da mio cugino Ercole Bolognesi (ercolebolognesi@libero.it) valente pittore.


Questa è la copertina del testo arabo, corrispondente alla quarta copertina del romanzo.
Il romanzo è reperibile sul sito www.ilmiolibro.it.

Tra le righe di questo libro viene ricordata l'opera meritoria dell'ANIRL - Associazione Nazionale Rimpatriati dalla Libia - che così parla di sé (www.italia-oltremare.it)

Affinché l’oblio non abbia il sopravvento

Quando si parla di Italiani di Libia, non si fa mai riferimento all’ANIRL (Associazione Nazionale Italiani Rimpatriati dalla Libia), la prima Associazione degli italiani di Libia. ANIRL non viene mai “ricordata” né “menzionata” per timore del confronto e per non dover ammettere di averla estromessa per puri interessi personali. Così, per convenienza, si preferisce, piuttosto, trascurare il primo periodo della storia degli italiani di Libia (quello subito dopo la cacciata), che, invece, è stato il più unitario, il più aggressivo e il più soddisfacente per la nostra gente.

Ora, a distanza di anni, di fronte alla delusione per l’inefficienza di coloro che in questi anni hanno solo tirato acqua al proprio mulino, anziché raccogliere attorno a sé la collettività italiana di Tripoli, ci si chiede chi fosse questa vecchia Associazione: l’ANIRL, che invece ha lottato per la dignità di tutti noi non solo in Italia ma anche in Libia; dignità oggi ahimè calpestata per l’inerzia, l’incapacità e l’ignoranza di far valere quanto il nostro Paese abbia apportato di buono nella nostra ex “quarta sponda”.

Pertanto mi piace chiudere l’introduzione con una massima di Abraham Lincoln:

“Potrete ingannare tutti per un po’.
Potrete ingannare qualcuno per sempre.
Ma non potrete ingannare tutti per sempre»
(Abramo Lincoln)