domenica 21 febbraio 2010


Incontro con l’autore del 20 Febbraio 2010

Giorno 20 Febbraio 2010, come già annunciato, è stato presentato presso la Biblioteca Comunale Scarabelli di Caltanissetta il romanzo “Da Giza oltre Nut” di Nino Lacagnina.
Unanimi i consensi di tutti i numerosi intervenuti, molti dei quali si sono riconosciuti nelle vesti dei due protagonisti del romanzo e che, anche per pochi attimi, hanno avuto il desiderio, come i protagonisti, di vivere una vita parallela su “Second Life” anche se solo in veste di Avatar.
La brava ed esperta dott/sa Rossana Manganaro, coordinatrice dell’incontro, ha introdotto alla conversazione gli intervenuti dopo aver illustrato la personalità dell’autore.
Impeccabile ed appassionato l’intervento dell’Assessore alla Cultura Dott. Giuseppe D’Anna che con dovizia di particolari ha parlato della descrizione del mondo fantastico di antiche civiltà e degli accadimenti narrati nel romanzo ammettendo che essi lo hanno piacevolmente coinvolto tanto da non aver più abbandonato la lettura sino al completamento di tutto il romanzo.
Colto ed entusiasta l’intervento del Prof. Giovanni Manna –docente di lettere classiche al Liceo Carafa di Mazzarino - relatore ed autore della prefazione – che ha illustrato lo stato emotivo dei protagonisti al cospetto dell’amore quando gli stessi, delusi ed amareggiati per l’emergere di vizi e difetti dei partner in carne ed ossa, decidono di sperimentare l’amore con dei partner cibernetici le cui fattezze fisiche e mentali corrispondono ai desideri reconditi di ciascuno di essi. Può l’amore essere eterno? Anche per un robot programmato solo per piacere e compiacere il partner? L’amore vero, quello tra umani, in cui ben vengano le paure, i dubbi e le incertezze, i brividi e le emozioni, ma tra umani, questo il messaggio ultimo che emerge su tutto nel romanzo.
Il Dott. Candido Di Carlo, infine, – dicitore - con la sua proverbiale capacità ha letto facendo parlare e a volte anche cantare i versi delle liriche “Il mio tempo perduto” e “All’Alba” facenti parte del romanzo.
Ringraziamenti commossi per tutti gli intervenuti sono stati espressi da Nino Lacagnina.

Nino Lacagnina


venerdì 5 febbraio 2010

Un eroe per amico

Un mio grande amico, Paolo Campagna, residente ora a Bologna via Emilia Ponente 28/4, mi ha scritto ricordandomi la nostra grande amicizia che mai ha conosciuto ombre o screzi da quando nacque nel lontano 16 Gennaio 1964 quando, vincitore di concorso pubblico io presi servizio all’Ispettorato del Lavoro di Caltanissetta dove lui prestava servizio da anni.
Sapevo che era stato un mitragliere nella Regia Aeronautica e che durante la guerra, nel Settembre del 1943, era stato ferito da una scheggia alla testa. Lui però di quel periodo mi ha sempre parlato poco e quando lo ha fatto, scherzosamente asseriva di essere un po’ pazzo a causa appunto della scheggia che gli era rimasta nel cervello…
Ora, alla predetta lettera, ha allegato un suo articolo pubblicato sul n.2 della Rivista dell’Aeronautica del Febbraio 2009.
Voglio pubblicare su Internet tale articolo affinchè tutti ricordino sempre quanti fratelli eroi hanno combattuto per loro, per la loro libertà sino anche al sacrificio della propria vita.
Nino Lacagnina


Articolo di Paolo Campagna:
Quelle foto che mi hanno riportato a sessantasei anni fa
(articolo pubblicato nel Febbraio 2009 sul n.2 della Rivista dell’Aeronautica Militare)

Sono Paolo Campagna, che dopo avere frequentato il 24/mo corso di armieri arteficeri a Vibo Valentia e Perugia, fui assegnato al Primo Nucleo Tuffatori di Lonate Pozzolo Aeroporto 113 P.M. 3200.
Mi riferisco a quanto pubblicato sul n.9 della rivista dell’Aeronautica dell’Ottobre 2008 a pagg. 25 e 26 dal titolo “Dal 10 Luglio 1943 Operazione Husky al 3-4 Settembre 1943 operazione Bayrowen.”
Sono uno dei quaranta feriti a causa del rovinoso bombardamento del 13 Luglio 1943 alle ore 14 circa.
Il personale del 102/mo gruppo 209/ma e 239/ma squadriglia, che era di stanza a Tarquinia, il 9 Luglio ebbe l’ordine di trasferirsi all’aeroporto di Isola di Capo Rizzuto (Crotone).
Il trasferimento avvenne con un S.82.
Io, quale armiere, presi posizione nella torretta superiore a difesa dell’equipaggio. Ero orgoglioso di tale compito. Arrivati illesi a Crotone ognuno prese il posto che gli competeva.
Il 10 Luglio 1943 con lo sbarco degli alleati inizia l’immane attività dei nostri piloti e gli infaticabili specialisti non conoscono tregua. Noi tutti eravamo molto stanchi e scoraggiati per le perdite umane (piloti del nostro gruppo) con i quali facevamo vita in comune.
Ricordo che la notte del 12 Luglio fummo svegliati e comandati di recarci in linea di volo presso gli aerei per prepararli alla missione di volo, in quanto sembrava che il nemico stesse abbandonando la testa di ponte; non era così. Il 13 Luglio, per la stanchezza che avevamo, ci sdraiammo a terra e ci assopimmo un po’ma dopo poco
fummo ridestati da un rumore non familiare di aerei in volo, diverso da quello dei nostri aerei. Noi conoscevamo bene il rombo dei motori dei nostri aerei anche se qualcuno nella confusione diceva “sono i nostri che rientrano da una missione” , e altri “no, non sono i nostri”, poi, all’improvviso, sentimmo il noto fruscio delle bombe e spezzoni.
Fu una catastrofe. Io rimasi ferito alla testa da una scheggia per l’esplosione di uno spezzone a poca distanza da dove mi ero sdraiato; rimasi a terra stordito. Quando mi ripresi cercai di aiutare qualche compagno che non poteva muoversi. Arrivarono i primi soccorsi e tra questi il comandante Cenni e il tenente Vecchione. Io ed altri feriti fummo trasportati all’Ospedale civile di Crotone. Vicino a me tutto insanguinato c’era l’aviere scelto motorista Mininni Antonio, ferito ad una spalla e alla schiena. Fummo curati amorevolmente da tutto il personale medico e paramedico.
Ricordo che la scheggia estrattami dalla testa mi fu consegnata dal cappellano dell’Ospedale e da ollora la tenni con me in ricordo sino a qualche anno fa quando la persi con gran rammarico.
Alla vista delle foto, pubblicate a pag. 26 della rivista, del Comandante Cenni e del Tenente Moglia, ho avuto un sussulto; mi affiorarono alla mente tanti ricordi e in particolare il primo volo di addestramento a bordo di uno Stukas J87 con il Tenente Moglia il 22 Dicembre 1942 quando eravamo di stanza all’Aeroporto di Lonate Pozzolo ( vedi fotocopia del libretto di volo che sono riuscito a custodire). Alla vista di quelle foto ho provato una emozione indescrivibile anche perché il primo volo è come il primo amore:NON SI SCORDA MAI.
Mi ritorna in mente quando, il giorno successivo al ricovero in Ospedale, è venuto a trovarci il Comandante Cenni in compagnia del Tenente Vecchioni per portare una parola di conforto a tutti i feriti del 102/mo Gruppo – 209/ma e 239/ma squadriglia
chiedendo ad ognuno se avessimo bisogno di qualcosa.
Quella, fu l’ultima volta che vidi il Comandante Cenni.
Paolo Campagna



mercoledì 3 febbraio 2010

Sabato 20 Febbraio 2010 alle ore 17,30 verrà presentato alla Biblioteca Scarabelli di Caltanissetta il romanzo “Da Giza oltre Nut” di Nino Lacagnina con prefazione del Prof Giovanni Manna da Gela.
La storia descritta è ambientata nel 2020, in un futuro prossimo.
Protagonisti sono un uomo ed una donna non più giovani che scoprono su Internet “Second Life” un programma che in atto furoreggia e che da la possibilità a ciascuno di vivere, in qualità di Avatar, (alter ego di se stesso ) una seconda vita virtuale da contraporre a quella che realmente sta vivendo possibilmente con un partnet non più amato e gelosissimo.
Su tale sito ha una sede la “Compagnia Internazionale Prodotti Cibernetici ad alta Affidabilità” che programma e costruisce robot del tutto simili agli esseri umani ma molto più belli e privi di difetti.
Tali robot possono essere costruiti e programmati con caratteristiche fisiche e mentali volute dall’acquirente.
Detto fatto, i due protagonisti, che ancora neanche si conoscono, acquistano ciascuno, per proprio conto, un robot- partner che va a sostituire il partner vero, in carne e ossa. La convivenza che segue tra l’umano e il robot è idilliaca poiché il partner robot è esattamente come vuole l’acquirente, non è geloso, ama predutamente il partner ma non in modo ossessivo ed esclusivo e i suoi interessi sono solo quelli di rendere felice il partner-padrone.
Il destino però vuole che i due protagonisti s’incontrano in una terra magica, l’Egitto. Qui scocca la freccia di Cupido e i due s’innammorano e riscoprono il vero amore tra umani che non è rassicurante e confortevole come quello tra umani e robot, ma ha una caratteristica fondamentale irrepetibile: è vero ed è tra umani.
Dalla mente dei robot allora viene cancellata la memoria di amanti e i due vongono nuovamente programmati per essere una perfetta dama di compagnia l’una e un perfetto maggiordomo- segretario l’altro.
Seguono numerose avventure compresa quella di un incontro con extraterrestri che, dall’aspetto di Horus, spiegano che loro si trovano sulla terra da millenni, che hanno contribuito a far progredire la razza umana dalle condizioni di uomo sapiens al nostro tempo caretterizzato dalle conquiste spaziali alla nanotecnologia modificando il genoma di noi terrestri.
Potrei continuare a descrivere tutti gli ulteriori accadimenti ma ritengo che essi potranno essere scoperti con maggiore soddisfazione da tutti coloro che si cimenteranno a leggere questo libro.
Nino Lacagnina