martedì 31 marzo 2009

Giovanni Manna da Gela

Sintesi del discorso del Prof. Giovanni Manna, docente di lettere classiche al Liceo Carafa di Mazzarino, pronunciato in occasione della presentazione del libro "Un fiore di Loto nel Bahr Belà Mà" di Bromelia e nino Lacagnina giorno 27 Marzo 2009 presso la chiesetta San Biagio di Gela.
Alla cerimonia hanno partecipato inoltre, Andrea Cassisi presidente del Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana "Salvatore Zuppardo", Sandra Bennici Assessore alla Cultura Del Comune di Gela e Luciano Vullo già Dirigente Scolastico Ex Assessore All'Istruzione del Comune di Gela- autore della prefazione al libro.

Un fiore di loto nel bahr belà ma, ovvero la poesia nel tempo di internet.
Una Musa virtuale, i post di blog che diventano ricettacoli poetici, una giornalista che diventa inconsapevole investigatrice a causa di una scoperta imprevista, e -proprio in quanto imprevista e per di più misteriosa- affascinante. La poesia tradizionale non veniva scritta sui post né conosceva le modalità di uso e fruizione dei cosiddetti ‘blog’. Però i tempi sono cambiati, la tecnologia oggi permette di conoscersi, magari anche perdersi per poi rincontrarsi. E soprattutto permette l’annullamento delle distanze geografiche. Un fiore di loto in mezzo ad un grande mare senza acqua: il titolo è enigmatico e carico di significati. Secondo l'antica cosmogonia egizia, da un fiore di loto nacque Ra, l’antico Dio-sole venerato dagli egiziani: il dischiudersi del bocciolo di loto illuminò di luce divina le acque limacciose di quello che era indicato come “Caos Informe”. Da quel momento non vi fu più solo Caos ed Oscurità. Il fiore di loto è uno dei simboli più frequenti anche nell'iconografia indù. A rappresentare ciò da cui nasce il tutto e da cui il tutto prende vita, nella simbologia etrusca vi è un fiore ad otto petali, comunemente associato al fiore di loto. Il loto, dunque, rappresenta l'auto-creazione, la nascita della terra dal caos e, nello stesso tempo, la luce e l'ordine, l'aspetto evolutivo del mondo e degli uomini.
Oggi bisogna parlare non più di distanze fisiche, quanto di distanze dei sentimenti e della passione. Alì e Lhiao, i due protagonisti -o meglio gli autori di quella lunga sequenza di post che costituisce la parte portante del libro- sono emblema di due mondi lontani tra loro ma ravvicinati dalla tecnologia. E dalla passione. Le distanze sono annullate da un continuo desiderio di ritrovarsi, di non perdere le tracce di sé e della persona amata, che poi la persona amata è il tempo, e il tempo è la persona amata, in questo continuo ed infinito rincorrersi di sentimenti che stanno fuori il tempo e fuori lo spazio.
Vanno riconsiderati i concetti di luogo fisico-geografico e di tempo: la tecnologia aiuta ad avvicinare gli spazi. L’America, la Cina, il deserto africano: tutti uniti in un’unica prospettiva, in una proiezione collocata in un futuro indeterminato. La storia d’amore si situa non tanto per recuperare uno spazio ma il tempo. Il deserto, questo mare senza acqua, come simbolo dello smarrimento; la perdita del senso, la perdita della traccia di sé e della persona amata.
Alì e Lhiao non vogliono recuperare uno spazio che non c’è: vogliono recuperare un tempo, un tempo in quanto tale. La ricerca della giornalista Alysia riporta alla luce questa storia, una storia espressa dai loro versi, emozioni che vibrano fuori dalla cronologia, versi raccolti nelle copie dei post lasciati sui blog. Post e blog, due termini che oggi non sono più così sconosciuti, ma pur sempre termini molto recenti, figli dell’informatica e di internet in partico. Un blog è un sito internet in cui l'autore scrive periodicamente come in una sorta di diario on-line. Attraverso i blog c’è la possibilità di pubblicare documenti su Internet. Documenti, oppure poesie. Immagini, oppure afflati lirici.
Questa storia si svolge in 5 capitoli, quanti sono i fascicoli di fogli stampati che contengono i post che la giornalista trova un po’ per caso rovistando nel garage della casa di una sua zia materna. La curiosità della giornalista coincide con la curiosità di noi lettori che aumenta man mano che leggiamo questi misteriosi post tutti firmati. L’amore, travolgente, tra Alì e Lhiao si perde mentre visitano un grande magazzino, a Shangai. Cominciano a scrivere poesie sui blog, senza essere in contatto tra loro. Non si ritrovarono più. O forse sì? Chissà…
Giovanni Manna
dekaton@hotmail.com