sabato 15 novembre 2008

Presentazione itinerante del romanzo " Un fiore di loto nel Bahr Belà Mà"

In questo nostro tempo moderno, considerato che di rado, per usare un eufemismo, le persone si soffermano a leggere la carta stampata e ancor più un libro, quasi che lo sforzo occorrente potesse precludere loro ogni altro svago ed impegno nella vita, noi, Nino Lacagnina e la mia carissima amica “Bromelia”, abbiamo deciso di stimolare l’interesse di più persone possibile a riprendere a leggere. Con tale intento abbiamo promosso una “Presentazione itinerante” del libro da noi scritto dal titolo “Un fiore di loto nel Bahr Belà Mà” e chiesto aiuto ad Istituzioni ed Enti.
Ad oggi il nostro appello è stato raccolto, in ordine cronologico da:
Comune di Montedoro;
Banca di Credito Cooperativo San Giuseppe di Mussomeli;
Comune di Bompensiere.
Presso i predetti Enti, le manifestazioni, rispettivamente del 24-10-2008, 7-11-2008 e 14-11-2008, hanno avuto un gran successo con numerosa partecipazione di pubblico;

In Montedoro, dopo i cordiali saluti del Sindaco Dott. Federico Messana e del vice Sindaco Dott. Alfredo Zoda, sono intervenuti:
La Prof.ssa Rosanna Manganaro, la Giornalista Rosetta Bonomo, il Prof. Giusepe Alfano e l’appassionata d’Arte Enza Giampapa - nella sua qualità di moderatrice.
Brani e poesie sono stati letti dalla poetessa, corrispondente e critica d’Arte Dott.ssa Lina Riccobene.

In Mussomeli i saluti sono stati porti dal Sindaco Ing. Luigi Mancuso e dal vice Sindaco Avv. Piero Sorce. Sono intervenuti:
Il Dott. Mario Ricotta, il Prof. Salvatore Vaccaro, la Pro.ssa Rosetta Bonomo, il Presidente della BCC San Giuseppe Michele Mingoia, il Direttore della BCC Dott. Carmelo Cordaro e la Prof.ssa Rosanna Manganaro.
Brani e poesie sono stati letti dalla Dott.ssa Liliana Genco Russo.

In Bompensiere i saluti sono stati porti dal Sindaco Geom. Salvatore Lo Sardo.
Brani e poesie sono stati letti dalla Dott.ssa Rosetta Bonomo e dalla Prof.ssa Rosanna Manganaro.

Alcuni interventi:

Prof. Salvatore Alfano
intervento del 24-10-2008 presso il Centro sociale di Montedoro.


Conoscevo “Bromelia”, la coautrice del libro, “ Un fiore di loto nel Bahr Belà Mà” attraverso un suo libretto giovanile di poesie; ora ci viene incontro con questo nuovo libro ( non un libretto questa volta ), scritto come si suol dire “a quattro mani”, in un duetto certamente insolito e sorprendente.
Dicevo, inavvertitamente, “ a quattro mani “, rifacendomi inconsciamente all’impressione di una musica che mi viene fuori e che è senz’altro la caratteristica fondamentale di questo nuovo modo di “ fare poesia “, dove i movimenti e le sensazioni, le luci e le ombre, le tonalità timbriche hanno, come si può facilmente notare, il sopravvento sulle parole e sul significato letterale dei singoli versi.
Leggendone le varie pagine, mi veniva incontro infatti ( mi si permetta il riferimento culturale-estetico ) una composizione musicale tra le più belle del grande Beethoven, ossia della “Sonata a Krenttzer” per violino e pianoforte, che poi doveva ispirare l’attrettanto racconto dallo stesso titolo dell’altrettante famoso scrittore Leone Tolstoj.
L’autore della prefazione, il Prof. Luciano Vullo, si sofferma ad analizzare il concetto di “tempo”, una parola tra le più ricorrenti, ma che a un’attenta analisi si rileva tra le più complesse, dal momento che un “tempo”, oggettivamente parlando ( come successione cioè di passato, presente e futuro), di fatto non esiste, essendo esso una “costruzione” prettamente umana, dove ciò che è l’apparenza (gli anni, i giorni, le ore…) non coincide affatto col sentire intimo, col “tempo interiore”.
E ciò anche senza voler scomodare grandi menti che del problema si sono molto interessati (vedi Proust, vedi Bergson, vedi lo stesso scienziato Einstein col suo paradosso dell’assottigliarsi del tempo col crescere della velocità dei corpi, fino al suo completo scomparire e all’infinita dilatazione della massa, al raggiungimento della velocità della luce).
Ma lasciamo queste considerazioni, certamente molto interessanti, ma forse inopportune in questa sede…e torniamo al discorso iniziale.
Il libro è certamente nuovo e tale da suscitare interesse e curiosità nello stesso tempo, sia nella impostazione, quasi da “giallo”, che ne costituisce la cornice, sia nella sostanza, che sono le annotazioni intime e quasi frontali dei due protagonisti del libro, Alì e Lhiao, che si sono conosciuti per puro caso e tra i quali s’innesta una forte relazione sentimentale.
Diciamo che il linguaggio si adegua a questa situazione: ora il verso libero, ora la prosa, ora la riesumazione di personaggi e miti dell’antichità classica, ora il linguaggio scorrevole ed immediato fatto quasi dall’uso delle parole della quotidianità.
Il tutto in un alone di immagini che denotano un’insolità sensibilità e una capacità espressiva, che sa liberamente muoversi tra classicità e modernità in uno scenario esotico tra i più ricchi della moderna produzione letteraria.


Dott. Carmelo Cordaro
– Direttore della BCC intervento del 7-11-2008 presso la Sala Congressi BCC San Giuseppe Mussomeli.
Da questo libro, “un fiore di loto nel Bahr Belà Mà” scritto a quattro mani da “Bromelia” e dal poeta scultore Nino Lacagnina viene fuori una grande sensibilità riguardante i grandi temi della vita di ognuno di noi.
Bellissime le liriche sul “dare” e sul “donare” (pag.25), profonde riflessioni sulla società di oggi (Tavolù pag 94) e sul suo sviluppo incontrollato che, se non domato, chissà dove ci porterà.
Lasciando comunque ad altri molto più competenti relazionare molto più a fondo sui temi trattati dal libro, temi che saranno esaltati dalla lettura della bravissima Dott.ssa Liliana Genco Russo, voglio augurare agli autori di continuare a scrivere così belle liriche e infine voglio auspicare che la lettura di questo libro possa essere accolta nelle scuole per essere una validissima base di riflessione sulle grandi tematiche del nostro tempo.


Ing. Luigi Mancuso
– Sindaco di Mussomeli intervento del 7-11-2008 2008 presso la Sala Congressi BCC.
In Italia, nel mondo, ormai, non esiste quasi più forma di cultura non mass- mediatica, eppure esistono ancora gli scrittori ed i poeti; pubblicare un’opera letteraria è ancora il sogno di molte persone.
Questo ci deve fare riflettere sull’importanza che la parola scritta riveste ancora nella nostra società, tutta tesa verso un futuro multimediale, eppure così assetata di cultura nel senso più tradizionale del termine.
È importante che nei piccoli centri come il nostro, ancora legati alla tradizione, in misura maggiore del resto del mondo, si promuovano la lettura e la pubblicazione dei libri; è sicuramente il modo migliore per proiettarsi nel domani.
Il libro che ho il piacere di presentare oggi tratta un tema di grande attualità e importanza: la globalizzazione.
Gli incredibili progressi compiuti durante il secolo scorso nel campo della comunicazione e dei trasporti in termini di velocità e di efficienza, hanno inevitabilmente cambiato il nostro mondo, spesso in positivo.
Luoghi e culture che prima erano per la maggioranza niente più che un sogno esotico sono diventate accessibili con un semplice click grazie all’avvento di Internet; lo scambio tra popoli diversi è diventata praticamente una prassi.
Questo continuo contatto tra culture spesso lontanissime ha senz’altro arricchito l’uomo, ma come tutte le cose porta con sé un rovescio della medaglia: in questo caso la contaminazione.
Per fare un esempio, anni fa un antropologo di fama visitò gli altari votivi dell’isola di Giava, celebri per le statuette dai fianchi bombati prodotti dagli artigiani locali con singolare tecnica e poste lì per propiziare la fertilità delle isolane, e vi trovò a sostituirle le famose bottigliette di Coca-Cola, molto simili nella forma ma non certo di altrettanto pregevole fattura.
Episodi come questo fanno molto riflettere sulla perdita di identità che ogni popolo rischia vivendo in un mondo globalizzato.
È questo che il libro che presento oggi ci fa riflettere.
La storia dei due protagonisti parla sì d’amore e di contatto, ma in fondo vuole anche essere un monito a non perdere le proprie tradizioni e la propria identità culturale; la protagonista femminile Lhiao, cinese, pur allevata negli Stai Uniti, porta sempre dentro di sé le tradizioni del suo paese, come la cura del suo giardino, affidato ad un suo conterraneo; il protagonista maschile Alì Jassiri, invece, lascia il mondo tecnologico europeo per andare a vivere da tuaregh nel proprio paese, rispettando quelle che sonole tradizioni locali.
Questo è un monito che spero il mondo vorrà tenere nella dovuta considerazione perché vi sia uno scambio che avvenga nel rispetto della diversità e non nel segno dell’omologazione e dell’appiattimento culturale.



Prof.ssa Rosanna Manganaro
- intervento del 14-11-2008 presso l’Aula Consiliare del Comune di Bompensiere.

“Un fior di loto nel bahr belà mà”

Sensazioni struggenti alla ricerca di un tempo perduto di proustiana memoria. Un tempo perduto e mai trovato è quello di Lhiao e Alì. Portatori di mondi lontani, di esperienze di vita diverse rese opposte dalla cultura dei due protagonisti dei post di blog: lei cinese, lui tuareg. Ma nello stesso tempo esperienze vitali che la tecnologia avvicina. E la vita si incontra, i pensieri si fondono e Alì e Lhiao, sebbene fisicamente distanti, vivono l’esperienza della contemporaneità e della compresenza.
I pensieri, le emozioni, i ricordi, le immagini familiari, attraverso la poesia ritrovano vita e consistenza, diventano tangibili e corporee, nonostante esse vengano affidate all’etere. Perché è l’etere il dio Ermes con le ali ai piedi che attraverso la tecnologia, le mail e i post di blog permette ai due protagonisti di accorciare le distanze e ritrovarsi.
Nasce un genere letterario e di scrittura decisamente nuovo in cui si fondono tradizione e modernità. Un romanzo giallo nella cui trama si intrecciano i robusti fili della poesia. La seduzione del mistero, tipica del giallo, che stuzzica e solletica la curiosità del lettore, si mescola alla delicatezza, alla soavità, alla forza dei versi che sfiorano la sensibilità di chi legge senza provocare sconquassi, urti o stravolgimenti emotivi. È una dolcezza, però, che penetra dentro come le gocce d’acqua che, in una calma apparente, riescono a penetrare la roccia e che fanno dire a Lhiao :

“ I tuoi versi sono l’emozione
la felicità dell’attimo fuggente
la rara gioia di un alitar di vento
Fermarli è indispensabile
lasciarli allo stato emotivo…
impossibile
Riviverli
bisogna.”


Il Geometra Salvatore Lo sardo
intervento del 14-11-2008 presso l’Aula Consiliare del Comune di Bompensiere.


A mio avviso, il più profondo messaggio che trasmette il romanzo “ Un fiore di loto nel Bahr Belà Mà”, di “Bromelia” e Nino Lacagnina, è l’Amore, non solo quello dolce e appassionato tra Alì e Lhiao, i protagonisti del romanzo, ma anche quello più ampio verso la propria terra, le tradizioni, la cultura e la natura che va, questa, sempre salvaguardata e curata come massimo bene di cui noi tutti usufruiamo.